Sta per iniziare una nuova stagione anche per Daniela Ceccarelli che, oltre al commento tecnico per Rai Sport al fianco di Enrico Cattaneo, vivrà da vicino le gesta della figlia Lara Colturi, di cui segue i progressi in veste di allenatrice.
Intervista a Daniela Ceccarelli
Ciao Daniela, quali sono le sensazioni che provi a pochi giorni dall’inizio di una nuova Coppa del Mondo?
E’ stato un periodo molto intenso, abbiamo lavorato tanto, sono contenta che Lara possa partecipare a questa gara, perché possa fare esperienza.
Quest’anno vivrai la Coppa anche in veste di mamma e allenatrice. Ti aspettavi un esordio così precoce a Soelden per Lara?
Non abbiamo un crono programma rigido, una tabella di marcia scandita, ma pianifichiamo gli impegni secondo le condizioni di Lara. Ha fatto bene in Sud America. Che partecipi da giovane alla gara di Soelden è stato naturale, non siamo troppo focalizzati sull’età, ma sulle opportunità che si presentano.
Che ricordo hai del tuo esordio in Coppa del Mondo. Ormai sono passati 26 anni e mezzo…
La mia prima gara è stata a Kvitfjell in Norvegia, perché chi allora vinceva la Coppa Europa poteva partecipare alle Finali di Coppa del Mondo. É stato un esordio su una pista molto difficile, di un livello tecnico molto superiore rispetto a quelle su cui ero abituata gareggiare. Ricordo essere stata alloggiata ed essermi allenarmi con Tino Pietrogiovanna e Deborah Compagnoni. Mi hanno accolto con grande gentilezza, ho un ottimo ricordo.
Lara ha vinto la South American Cup dimostrando una solidità incredibile in tutte le discipline. Durante l’allenamento su quali aspetti vi siete concentrati maggiormente?
Lara è molto giovane e non ci concentriamo su un solo aspetto, portando avanti più discipline, focalizzandoci sulla preparazione atletica e anche sulla nutrizione, sul benessere e tutto quello che le piace e per cui ha passione.
Ti aspettavi fosse così competitiva anche rispetto ad atlete più esperte?
Era difficile farsi aspettative perché non si era mai misurata in gara nelle categorie che non erano Children. L’obiettivo minimo alle prime FIS era di ottenere almeno 140 punti FIS per poter accedere alla South American Cup. In gara non è detto che si riesca sempre ad esprimere il proprio potenziale, ma ha subito ottenuto risultati molto positivi.
La scorsa primavera le polemiche per la scelta di gareggiare per l’Albania sono state numerose. Come siete riusciti a proteggere Lara dal polverone mediatico?
Lara è capace di focalizzarsi molto bene, non si lascia troppo influenzare da tutto quello che si dice o si sente. Ha comunque ricevuto molti messaggi di sostegno, moltissimi sui social media.
Per te una nuova stagione in cabina di commento. Com’è cambiato il modo di raccontare lo sci?
E’ sempre affascinante, ma siamo ancora in fase di finalizzazione del mio impegno. La RAI mi ha confermato, e questo mi fa piacere, ma dobbiamo trovare il modo di conciliare i miei vari impegni.
Credi che questo calendario possa realmente premiare l’atleta più forte o, almeno nel femminile, era meglio quello dello scorso anno con lo stesso numero di gare per ogni specialità?
Non ci sono grandi cambiamenti nel numero delle gare per disciplina. Chi prevale è comunque sempre una sciatrice vincente e capace di primeggiare in tre o più discipline, molto più che negli uomini.
Grazie e… ci vediamo in Sala Stampa e in pista! Daniela Ceccarelli Lara